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14 Mag 2024

Vivian Maier a Riccione

La mostra “Vivian Maier: Il ritratto e il suo doppio”, curata da Anne Morin in collaborazione con Alberto Rossetti e tenutasi a Riccione dal 20 aprile al 3 novembre 2024, ha offerto un viaggio nell’universo fotografico della celebre artista. Concentrandosi sul rapporto di Maier con la sua immagine, la mostra ha esplorato il tema degli autoritratti e delle loro molteplici forme.

Attraverso l’esposizione di scatti provenienti dalle strade di New York e Chicago, dove Maier ha immortalato la vita quotidiana e le persone incontrate lungo il suo cammino, gli spettatori hanno potuto immergersi nelle profondità della sua espressione artistica. La presenza-assenza dell’artista emergeva attraverso giochi di ombre e riflessi, svelando una costante ricerca di relazione con il mondo circostante.

La mostra si è articolata in tre sezioni principali: “Ombra”, “Riflesso” e “Specchio”. Attraverso l’utilizzo della silhouette e della proiezione dell’ombra, Maier ha creato una forma di autorappresentazione che suggeriva presenza senza rivelare completamente il soggetto. Nei riflessi, l’artista ha aggiunto strati di complessità, sfocando i suoi lineamenti e creando una sorta di confine tra visibile e invisibile.

Lo specchio, presente frequentemente nei suoi scatti, è diventato uno strumento cruciale per Maier nel confrontarsi con il proprio sé. Mentre Narciso si perse nella contemplazione della sua immagine, Maier ha utilizzato lo specchio come mezzo per cercare la propria identità, raccogliendo prove tangibili della propria esistenza e sfuggendo all’invisibilità.

I curatori hanno selezionato novantatré autoritratti, esposti in dieci sale, evidenziando l’attenzione particolare di Maier verso la propria immagine. Le fotografie non erano studiate in studio, ma catturate compulsivamente nelle strade, lasciando tracce frastagliate di sé attraverso riflessi e ombre. Ogni scatto era un atto di resistenza all’invisibilità, un’affermazione della sua presenza in un momento e in un luogo specifici.

In definitiva, la mostra ha offerto uno sguardo approfondito sull’opera di Vivian Maier, rivelando la sua complessa relazione con l’autorappresentazione e l’identità, attraverso un’esplorazione incisiva dei suoi autoritratti e delle loro molteplici dimensioni visive e simboliche.

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