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21 Set 2020

Ruth Bader Ginsburg l’eroina con la tunica nera

Ruth Bader Ginsburg è stata una giurista, magistrata e accademica statunitense ma dietro il suo essere si nasconde uno simbolo e esempio di vita incredibile. Nominata dal presidente Bill Clinton, poi confermata dal Senato con 96 voti a favore e 3 contrari, fu la seconda donna a far parte della Corte Suprema.

Nata in una famiglia di immigrati ebrei, ottima studentessa nel 1954 si laureò in diritto alla Cornell University, anno del suo matrimonio con Martin D. Ginsburg con il quale ebbe due figli, Jame C. Ginsburg e James Steven Ginsburg. Dietro di lei una famiglia pronta a sostenerla, prima di tutto una madre che morì il giorno prima del suo diploma, dopo aver lottato per un lungo periodo contro il cancro che le ha lasciato un grande insegnamento “non lasciarsi sopraffare dalla rabbia e essere indipendenti”, e se dietro a un grande uomo c’è una grande donna, dietro Ruth Bader Ginsburg c’era suo marito il primo a sostenerla e credere in lei tanto da lasciare il suo lavoro.

R.G.B, l’acronimo con cui veniva chiamata, in seguito al film documentario e premio Oscar, ha vissuto in prima persona e si è subito scontrata con le difficoltà del farsi strada nel mondo del lavoro in quando donna. A partire dal 1955 quando cominciò il corso in giurisprudenza al Havard Law School, era una delle 9 ragazze a frequentare il corso su 500 colleghi. Dopo la laurea, per un lungo periodo non poté esercitare poiché nessuno voleva assumere un avvocato donna, furono gli anni ‘60 a essere decisivi e di grande consapevolezza, dei grandi ostacoli che avrebbero dovuto affrontare le donne in un paese considerato salvatore e emancipato nel mondo, uscito da pochi anni dalla Grande Guerra.

Non chiedo favori per il mio sesso, chiedo solo che smettano di calpestarci”

La sua dichiarazione più celebre, è stato motto di un’intera vita. Gli anni 70 furono anni di conquista, che la videro per diversi anni in cattedra alla Rutgers University, dove però percepiva uno stipendio inferiore rispetto ai suoi colleghi uomini, per via dell’ottima retribuzione del marito. In quegli stessi anni vinse la prima causa contro la discriminazione sessuale, sostenendo e chiedendo che venisse equiparata a quella razziale. Impegnata regolarmente a difendere i diritti delle donne in qualsiasi ambiente lavorativo o sociale questi venissero violati, dal diritto all’aborto, ai matrimoni gay, all’assistenza sanitaria garantita a tutti, tanto da continuare a influenzare oggi moltissime giovani donne attiviste, che hanno fatto di lei un simbolo e icona pop.

L’eroina con la tunica nera, così oggi viene ricordata e omaggiata la sua scomparsa dai vip sui social, figure di grande spicco come Jennifer Lopez, Naomi Campbell e Barack Obama raccontano tramite foto e video Ruth Bader Ginsburg, che ha saputo ed è riuscita con la forza delle parole e i suoi dissensi cambiare la storia degli Stati Uniti e a influenzare la società e l’opinione pubblica.

 

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