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18 Mag 2021

Ci lascia in questa giornata, un maestro che ha cambiato la storia della musica italiana.

Ha allargato i confini della canzone, ha sperimentato, ci ha fatto cantare parole stravaganti e magnifiche.

Un ironico libero pensatore che ha praticato l’arte della provocazione.

Se la canzone è letteratura, i testi di Battiato si prestano perfettamente. La sua collaborazione con Manlio Sgalambro ha contribuito in modo significativo al pensiero filologico che fa da perno alle sue opere.

Opere che richiedono uno sforzo interpretativo, trattando di temi importanti, spesso lontani dal più comune motivo amoroso: la vita, la morte, la decadenza, la morale, la storia.

Tuttavia non ne rimane distante, sapendo che la musica, si lega innanzitutto ad un primo impatto emozionale, istintivo e immediato che deve suscitare nell’ascoltatore. 

Non manca mai infatti nei suoi testi l’altra parte della medaglia, ovvero: la bellezza, la luce, la potenzialità della vita che si trova in tutto ciò che ci circonda.

Lo possiamo notare dalla più grande canzone d’amore contemporanea: “La Cura”.

Esempio perfetto di come questo grande autore non ripieghi le tematiche amorose, ma le affronta non con temi tradizionali dell’amore erotico-passionale, bensì con un intero mosaico di significati più ampi e profondi, innalzando il sentimento umano a livelli molto più alti.

Grazie Maestro.

pluralecom

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