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12 Apr 2021

Jurij Gagarin l’uomo che 60 anni fa diede inizio ad una nuova era

Ore 9:07 del mattino.

Dal cosmodromo di Baikonour prendeva quota la navicella Vostok 1 per compiere una volata attorno all’intera orbita terrestre.

Non era un viaggio qualunque, ma la prima volta che un uomo lasciava la terra e si lanciava nell’immensità dello spazio.

Jurij Gagarin un astronauta sovietico che a sette anni dall’invio di animali nello spazio e a quattro anni dal lancio dello Sputnik (il primo satellite artificiale mandato in orbita intorno alla Terra senza presenze umane al suo interno) compiva l’impresa del secolo. 

Appena giunto nello spazio il 27enne Gagarin pronunciò una frase che rimase nella storia: “Vedo la terra. È blu!”

La capsula frenò la sua corsa, accendendo i retrorazzi per consentire il rientro nell’atmosfera terrestre in Kazakistan.

Quando si trovava a circa 7 mila metri da terra, Gagarin venne espulso dall’abitacolo e scese a terra con un paracadute in un campo a sud della città di Ėngel’s nell’oblast di Saratov.

Il 14 aprile 1961, Gagarin venne onorato con una parata di 19 km alla quale parteciparono milioni di persone e che si concluse nella Piazza Rossa dove Nikita Krusciov gli conferì il titolo di Eroe dell’Unione Sovietica.

Gagarin morì il 27 marzo 1968 a 34 anni, sette anni dopo il primo volo umano per un incidente a bordo di un caccia MiG-15UTI insieme al suo istruttore di volo.

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